giovedì 27 agosto 2020
storia chiesa s filomena da spadaccini
Promossa dall'Associazione onlus Vigili del Fuoco in congedo, presieduta da Antonio Ottaviano, in collaborazione con la parrocchia di San Pietro, si è svolta venerdì un'interessante conferenza sulla storia dell'antica e suggestiva chiesa di Santa Filomena, un tempo di proprietà dei baroni Genova-Rulli.
Il relatore, nel suo intervento, ha tracciato le principali tappe della chiesa, da qualche anno chiusa al culto, in seguito alla morte del cappellano don Michele Ronzitti.
"Meno di due mesi fa, in un'altra occasione - ha detto Lino Spadaccini - ero stato chiamato a parlare di un'altra chiesa, quella di Montevecchio, costruita nella metà degli anni '50 e demolita pochi anni più tardi, definita fantasma perché ad oggi non esiste una sola foto della chiesa se non un disegno del progetto pubblicato sul periodico Histonium. Qui invece ci troviamo in un luogo che ha sulle spalle circa 800 anni di storia, infatti, già nel XIII secolo esisteva l'ospedale dell'Annunziata retto dall'omonima confraternita".
Nella prima metà del '500 l'ospedale venne donato a fra Giovan Battista da Chieti per introdurre nella nostra città l'ordine di S. Domenico. Così la struttura venne trasformata in convento con sei celle. La prima comunità era composta dal priore, quattro sacerdoti e sei novizi. "La consacrazione del Convento avvenne il 16 agosto del 1543 - ha proseguito Lino Spadaccini -, ma solo pochi anni più tardi, nell’agosto del 1566, i turchi, guidati da Pialì Pascià, misero a ferro e fuoco la città del Vasto, non risparmiando questa chiesa: il tetto, gli altari, l'archivio e l’organo furono bruciati, mentre vennero rubate le tre campane e tutta l’argenteria, fra i quali una bella Croce, un turibolo con navicella, una corona per la Madonna, un giglio per l'Angelo e due calici. Negli anni successivi la chiesa venne ricostruita a spese della Congrega dell’Annunziata, mentre sul campanile vennero poste due campane, una delle quali rifusa nel 1789, venne successivamente trasferita nella chiesa di San Giuseppe, per indicare i 'quarti' nell'Orologio pubblico".
Nell'agosto del 1809, il re Gioacchino Murat, con apposito decreto, iniziò la soppressione degli ordini religiosi del Regno di Napoli, a partire proprio dai domenicani, con la conseguente confisca di tutti i loro beni e la conversione dei conventi ad altro uso. Anche il convento vastese venne soppresso ed i beni incamerati dal regio demanio. La proprietà della chiesa passò ai Chierici della Madre di Dio, che avevano la sede a Napoli e che non mostrarono alcun interesse a restaurare l'antica cappella. Così la chiesa cadde presto nel più misero abbandono senza che nessuno se ne curasse.
A questo punto entra in scena i Rulli, una ricca famiglia proveniente da Salcito nel Molise, che acquistò l’intero complesso dell'ex convento (ad esclusione della chiesa), che dopo il 1841 ridusse a residenza principesca, grazie al mirabile intervento dell’architetto vastese Nicola Maria Pietrocola, il quale creò splendide sale, alcune delle quali affrescate, ed un bel giardino.
La chiesa venne acquisita in donazione dal barone Giuseppe Antonio Rulli, in seguito all'interessamento dell'Arcivescovo Mons. Saggese, soltanto dopo il rifiuto del Comune di Vasto e dopo gli assensi della S. Sede e di Sua Maestà.
Ancora tante le notizie e le curiosità riportate dal relatore su alcuni personaggi legati alla chiesa, come padre Serafino Razzi e suor Maria Zocchi, vissuta in odor di santità, e notizie legate alla storia della chiesa, dai restauri effettuati da Giuseppe Antonio Rulli nella metà dell'Ottocento e la dedicazione della chiesa a Santa Filomena, agli ultimi restauri voluti da Luigi Genova nel primo ventennio del secolo scorso.
Last minute passeggiata tesori nascosti
Questa sera giovedì 27 agosto nuova passeggiata alla scoperta dei tesori nascosti della nosra città.Ci ritroviamo ORE 21:30 davanti la torre Diomede del Moro (vicino il pub Morrison).portate le mascherine INFO 368 754 2700
domenica 16 agosto 2020
Passeggiata tesori nascosti nuova data giovedì 20 ago
Giovedi 20 ago ore 21 ritrovo davanti torre diomede del moro (di fronte a TERRANOVA) per la passeggiata alla scoperta dei tesori nascosti della nostra città .info 368 75 42700
giovedì 13 agosto 2020
lunedì 10 agosto 2020
venerdì 7 agosto 2020
Notizie sulla direttrice di scuola elementare femminile Luigia Lincio (1870)
La scuola a Vasto nel 1860: scuole aperte dal 3
novembre al 31 agosto, docenti nominati dal Consiglio Comunale ultimo agg. 31 ott 2021
Foto di repertorio, copertina del Libro Cuore |
L’amico
Remo Petrocelli, ricercatore attento, ci ha inviato - a nome
dell'Associazione dei Vigili del Fuoco in Congedo del Vastese - una
interessante nota sulla
maestra Luigia Lincio e sui problemi
della scuola elementare a Vasto appena dopo l’unità d’Italia, chiedendoci anche
di aggiungere dettagli se in nostro possesso.
Invito che abbiamo subito raccolto, ampliando anche il quadro di riferimento.
Invito che abbiamo subito raccolto, ampliando anche il quadro di riferimento.
Per introdurre l’argomento, diciamo subito che nei primi anni dopo l’Unità
d’Italia, i governi si trovarono ad affrontare il primo
grande problema: “fare gli Italiani!”
Si
trattava di creare una cultura comune, insegnare ai giovani i valori della
patria e soprattutto preparare le future classi dirigenti. La gente non sapeva né leggere né scrivere e il primo grande ostacolo
era la lingua. (Ovunque si parlavano quasi solo i dialetti).
Il
primo ordinamento scolastico comune a tutta la penisola venne introdotto nel
1861 con l'entrata in vigore della Legge Casati: l’istruzione elementare divenne gratuita e durava 4
anni. Era però obbligatoria solamente per i primi due anni (ovvero per gli
alunni dai 6 ai 7 anni d’età). I costi dell’istruzione primaria erano a carico
dei Comuni, quelli della secondaria a carico dello Stato
Nel 1872 il
Comune di Vasto
(delibera n.19 del 12-2-1872 del Consiglio Comunale) approva il “Regolamento per le scuole elementari”,
di 36 articoli, in cui si definiscono
tutti i dettagli organizzativi, “senza
per nulla trascurare le leggi vigenti sulla Pubblica Istruzione”. Scorrendo il complesso articolato cogliamo
qualche curiosità: “Fino a nuove disposizioni
le scuole si apriranno il 3
novembre di ciascun anno e si chiuderanno il 31 agosto (art.7); “La
direzione e il governo delle scuole
elementari appartengono al Sindaco ed alla Giunta (art. 23); “la nomina dei
maestre e delle maestre si fa per
concorso di titoli e di esami; alla
condizione dell’esame per altro potrà essere derogato con deliberazione
del Consiglio, dietro parere della Commissione; nel qual caso il concorso avrà
luogo solo per titoli” (art.38); “i
documenti relativi saranno esaminati dalla Commissione sopra le scuola, la quale, prese le maggiori
informazioni che crederà necessarie,
proporrà al Consiglio quelle esclusioni che stimerà conveniente; e il
Consiglio, dopo averne apprezzare le ragioni, delibererà definitivamente, senza
indicarne i motivi” (art.42).
In questo
contesto s’inserisce la storia della maestra Luigia Lincio, lanciata dall’arch.
Francescopaolo D’Adamo a maggio scorso con questo post e la foto di una
lapide.
“C'é carenza di
posti nel cimitero e si smantellano le "antiche tombe". Non ci si chiede
di chi sono i resti nè si conservano memorie di una certa rilevanza in vita.
La lapide dice : A /Luigia Lincio / Torinese: /diresse l'asilo infantile /e per più anni /
le scuole elementari femminili di Vasto /(comm)endabile / per operosità /
per forte ingegno / prepotente costanza nell'insegnare / visse anni 35, / morì
a dì 8 aprile 1882 /lascia di sé / memoria cara e onorabilità / Francesco
Cerella ed Ettore suo figlio / Inconsolabili /posero questa lapide.
Lapide: la scritta è incisa in bianco ed è quasi illeggibile in foto |
A differenza di
altri, io mi sono incuriosito”, scrive l’arch. D’Adamo. “ Una donna che doveva
ricoprire un ruolo assai importante per l'epoca, o no? Se non fossi passato nel Cimitero quel giorno
mai avrei saputo di questa donna. (…)
Spero di trovare altro materiale sulla sua storia che reputo
"importante". Per ora, l'amico Remo Petrocelli mi ha inviato la copia
dell'atto di morte”.
(Probabile posizione iniziale all' interno del cimitero di Vasto)
In
verità Petrocelli ha poi rintracciato anche
la domanda di assunzione presentata al Sindaco di Vasto nel 1870 come
maestra di “grado superiore” ed altri
importanti documenti, comprese le numerose foto che pubblichiamo.
“La maestra si
fece benvolere, tant’è che almeno dal 1874
la troviamo come direttrice, con
alle sue dipendenze la famosa Irma Anelli moglie del futuro sindaco
Zaccagnini (quindi occorrerà anche
correggere l’attribuzione ad essa del titolo di “decana delle
direttrici vastesi”), e la Beatrice Roero , sua collega maestra negli anni
precedenti”.
Petrocelli
poi ha scritto che la Lincio “fu assunta dal sindaco Ciccarone Silvio senior e fu la
maestra del figlio Francesco Ciccarone il quale la cita con affetto nel suo libro
“Ricordi”: <<Nel 1868 avemmo anche un ottimo maestro in Luigi Ciampoli di Atessa che
oltre che disegnatore e calligrafo era anche pittore. A lui dobbiamo tanto io
che Michelina di potere, se ci assiste la pazienza, scrivere con chiarezza ed
anche con eleganza. Le due Della Rovere e [1870] la maestra [Luigia] Lincio, formavano allora tutto il personale insegnante
perché non esisteva ancora la legge sull'istruzione elementare obbligatoria
e per gli ignoranti la scuola era un perditempo ed un lusso riservato ai
signori! Alle signorine Pia e Benvenuta delle quali, una, Pia, sposò in seguito
un [...] di cui il figlio fu direttore generale al ministero della Pubblica
Istruzione, e l'altra un Della Rovere, impiegato ferroviario. Ad esse sono
succedute altre signorine tutte ugualmente stimabili per qualità di mente e di
cuore e cioè le Roero [Beatrice ] , Bellario e De Curnis ch'era bergamasca e
divenne entusiasta di Spaventa quando questi fu nel 1877 eletto a Bergamo.>>
La
Lincio – conclude Petrocelli - nella sua vita sfortunata, fu però premiata dallo Stato (cfr. ultima foto) da l'Osservatore
Scolastico 1881
Da parte nostra
possiamo aggiungere alcune colorite note del Consiglio Comunale dell’epoca che doveva
votare la delibera di assunzione dei docenti delle elementari, i quali come si diceva erano a carico del
Comune.
Il 22 ottobre 1870 era in discussione la nomina
di una maestra di grado superiore, “con la ferma di 3 anni”. Allo scatenato consigliere
Barbarotta non va bene né la sig.ra Roero, né la sig.ra Lincio “moglie del sig.
F. Cerella, perché non si ha conoscenza pratica delle qualità della medesima a
poter sostenere l’insegnamento nelle classi superiori … e pure di non essere decoroso al Consiglio
nominare la stessa anche il considerazione del marito il quale in più rincontri
si è dimostrato avverso alla attuale Amministrazione, e specialmente per far
onta ai novelli consiglieri” (Delibera 111 del 22-10-1870) La
discussione va avanti ed alla fine la
Lincio viene eletta con 11 voti su 15 con la ferma di anni 3 ed uno stipendio
annuo di lire 800.
Nel
1877 la ferma viene portata a 6 anni e la classe docente delle Elementari a
Vasto è la seguente:
1. Francesco Paolo
Sargiacomo maestro di
IV classe elementare
superiore
2. Michele Celenza maestro di
111 classe elementare
superiore
3. Michele
Monacelli maestro di
II classe elementare
inferiore
4. Francesco Monacelli maestro
di I classe
elementare inferiore
5. Gustavo Betti
sotto-maestro alla I
classe elementare inferiore
6. Achille
Cancellieri censore di
disciplina
7. Luigia Lincio
maestra di II
classe elementare di
grado superiore
8. Beatrice Roero
- maestra di II classe
elementare inferiore
9. Paolina
Curnìs maestra dì I
classe elementare inferiore.
(Consiglio
Comunale di Vasto Delibera n. 174 18/7/1877).
Interessante
è il verbale del Consiglio Comunale del 1879 sulla sospensione dallo stipendio
ai maestri elementari. La Lincio nel
frattempo è diventata direttrice delle scuole femminili. Il documento dà la
perfetta idea dei temi del momento e delle tensioni tra classe docente e
politici locali.
OGGETTO:
Sospensione di soldi
a maestri elementari.
Omissis ...
Il presidente anzitutto
riferisce che. da tempo trovasi di fronte ad una tal quale mascherata
riluttanza di parecchi maestri e maestre di queste scuole comunali; che si
credono emancipati dal governo e dalla direzione di esse, affidati dal
regolamento municipale scolastico al Sindaco e alla Giunta. Esercitano quindi i
loro compiti sine cure, ad onta che siano stati più volte prevenuti di essere
tempo di por fine allo sciupio di tempo e di moneta, che fu altre volte, per
rilassatezza dei capi, il vizio di una burocrazia sciupata. Trattasi niente
meno di sconoscere che i maestri comunali siano impiegati alla dipendenza
municipale:
•
nel mentre dal
cap. 6, del detto regolamento risulta che la nomina di essi si effettuata
dall'amministrazione comunale;
•
che avendo i
detti maestri assunto la ferma col municipio in base del regolamento stesso,
debbono sottostare ... nell'art. 46; che tassativamente li sottopone al diritto
di poter essere sospesi dal soldo in conformità della legge comunale, la
quale... dell'art. 102, riconoscere nel Sindaco tale facoltà.
In base di tali
storti principii, la direttrice delle
scuole femminili Sig.ra L. Lincio e la maestra Sig.ra P. Curnis, aleggiate dal
maestro elementare Sig. Michele Celenza anziché adempire ai loro doveri, si permettono far complotto nella stessa
scuola, appunto per... il diritto municipale, mal tollerando nel contegno
dei maestri e maestre di nuova nomina; e propriamente nel novembre decorso,
nelle scuole femminili si verificò una baraonda di nuovo genere; ed il Sig.
Celenza si permise di intromettersi nelle questioni tra le maestre, accedendo
in quei locali, ove avrebbe dovuto essere chiamato l'assessore delegato del
municipio, e dando cosi motivo alla madre di una delle maestre di ricorrere al
Sindaco per la intromettenza del Celenza, e per essersi permesso di entrare
nelle stanze, ove erano solo le giovinette maestre.
E non contenti
di divagarsi dentro le proprie scuole sopra tali preoccupazioni, si sono
permessi al dì 21 febbraio ultimo, di convenire insieme, in tempo di lezione in
questo cortile municipale a confabulare, quasi a dispetto, sotto gli occhi
proprio del Sindaco, convinti che costui non avesse alcun governo e direzione
sopra gli insegnanti municipali. Con ciò non solo hanno trasgredito al dovere
di portarsi quindici muniti prima dell'orario a ricevere gli alunni delle
rispettive classi, ma hanno ritardato per già di mezz'ora dopo l'orario
scolastico; di talché le alunne della Lincio e della Curnis. trovando chiuse le
rispettive classi, si sono allontanate, recandosi a far baldoria nell'andito
... scapitando in decoro e decenza, da mettere in seria apprensione le
rispettive famiglie.
Con tal fatto
avvenuto in punti differenti e distanti della città, in un momento sacro
all'insegnamento, ha destato un pubblico scandalo, da meritare un.,.; per
cui detto presidente ha creduto punire quei tre manchevoli con sospensione
di un mese di soldo. E perché il Consiglio si convinca che la mancanza in
esame è tutta pregiudicata, si fa notare che invitato il Celenza ad una
dimostranza dell'autorità municipale: ed alla presenza dell'ispettore
scolastico, anziché rendersi docile, ha insolentito invece. fino a rispondere
al Sindaco con modo intollerante, che per starsi all'orario avesse comprato un
migliaio di orologi elettrici lo stesso, ciò che ha scandalizzato l'ispettore
scolastico.
Signori, osserva
bene un pubblico economista, che dalla debolezza allo sgoverno non c'è che un
passo, e quando i subalterni non eseguiscono i loro doveri, l'inerzia e
I’anarchia sono le porte dei pubblici uffici.
Il Consiglio dividendo le
ragioni manifestate dal
Sig. Presidente, prende all'unanimità atto della sospensione
di soldo come sopra, approvando, anzi
lodando la determinazione presa dal Sindaco all'uopo. Omissis ...(Delibera
27 Consiglio Comunale 27-2-1879).
Le
trascrizioni degli interventi in Consiglio danno un quadro preciso
dell'epoca. Ma nonostante la sospensione Luigia Lincio, due anni dopo
fu comunque premiata con una menzione d'onore!
Un
grazie a Francescopaolo D’Adamo e a Remo Petrocelli per averci dato lo spunto
per recuperare una pagina di storia locale!
riadattato e integrato con continuità da Remo Petrocelli.
NOTA: l'articolo si integra con quello riguardante il marito Francesco Cerella, legato al famoso Francesco Romani, che vi consiglio di leggere per una migliore comprensione della intera vicenda.
link qui
|
|
Etichette:
Francesco Cerella,
Irma Anelli,
Luigia Lincio,
Monacelli,
Petrocelli Remo,
Roero,
Torino,
vasto,
Zaccagnini
Iscriviti a:
Post (Atom)