giovedì 25 maggio 2017

Chiesa S.Teodoro collocamento copie



Un’ interessante iniziativa è stata intrapresa dall'associazione Vigili del Fuoco in Congedo del vastese con la sponsorizzazione da parte del Rotary Club di Vasto. L' iniziativa che è stata presentata Giovedì 25 maggio, presso la Chiesa di S. Teodoro, dal Presidente del club, Gen.Gianfranco Rastelli, Antonio Ottaviano e alla presenza dei rappresentanti delle associazioni interessale, di don Giovanni Pellicciotti, parroco emerito di S. Giuseppe, e di
alcuni devoti del Santo Martire. 

" // Rotary Club di Vasto, - ha sottolineato Rastelli -nel suo ideale del servire, ha avuto modo dì ascoltare la voce, proveniente dall 'Associazione dei Vigili del Fuoco in congedo e dalle locali Associazioni Combattentistiche e d'Arma, desiderosa di recuperare e riaprire la Chiesa di San Teodoro, sita in via San Francesco d'Assisi in Vasto. Neil'incoraggiare l'attività di restauro delle opere d'arte, che un tempo ornavano le pareti del tempio, ha offerto la riproduzione fotografica di due quadri, un tempo affissi alle pareti laterali della Chiesa, quale inizio propulsore di un percorso volto alla raccolta fondi per la realizzazione del recupero delle tele. Il meticoloso lavoro è stato fatto con competenza dal foto-illustratore Federico Dessardo" . Dopo tanti anni si sono riaperte le porte della chiesa di San Teodoro, nel centro storico di Vasto. Grazie soprattutto all'impegno dell'associazione Vigili del fuoco in congedo, guidata da Antonio Ottaviano, è stato possibile ripulire la cappella di San Teodoro e avviare alcuni lavori di risistemazione.
Di : LUIGI MEDEA


mercoledì 10 maggio 2017

Brillantina di Simona Cieri



RUDY SI TROVAVA , COME OGNI GIORNO, SOTTO IL PONTE MILVIO A ROMA PER VEDERE DI RACIMOLARE UN PO' DI CIBO PER TIRARE AVANTI DURANTE LA GIORNATA.
RUDY NON ERA IL SUO VERO NOME , IN REALTA' SI CHIAMAVA MARIO, MA NEGLI ANNI 50 QUANDO FACEVA LA BELLA E DOLCE VITA A ROMA , COME UN VERO, PLAY BOY , AVEVA PREFERITO CAMBIARE IL SUO NOME IN RUDY, COME QUELLO DEL SUO PIÙ' ILLUSTRE COLLEGA.
NE AVEVA VISTE DI COSE IL NOSTRO RUDY, AVEVA FREQUENTATO LE SIGNORE DELLA ROMA BENE , AVEVA VIAGGIATO IN MACCHINE DI LUSSO ED ERA SEMPRE BEN VESTITO.
NATURALMENTE COMPAGNA INSEPARABILE A QUEI TEMPI ERA LA BRILLANTINA, ANCHE PER EMULARE SEMPRE DI PIÙ' IL SUO "SOSIA".
POI LA VITA TI PRESENTA IL CONTO, E NON POTENDO PIÙ' FARE AFFIDAMENTO SULLA SUA PRESTANZA FISICA, NON AVENDO ESERCITATO NESSUN MESTIERE,SE NON QUELLO DI GAGÀ', SI RITROVA VECCHIO, SOLO, E SENZA UN BECCO DI UN QUATTRINO.
COSI' L'UNICA STRADA PER LUI ERA QUELLA DEI CLOCHARDS SOTTO I PONTI O ALLE MENSE DELLACARITAS.
QUELLA MATTINA PERO' RUDY AVEVA MALE AD UNA GAMBA E NON POTEVA AFFRONTARE TUTTA LA STRADA DA PONTE MILVIO ALLA SEDE DELLA CARITAS, COSI' DECIDE DI RIMANERE SOTTO IL PONTE SPERANDO NELLA BUONA SORTE.
QUANDO AD UN TRATTO TRA I CARTONI USATI PER LA NOTTE, SENTE UN RUMORE SOSPETTO.
TENTA DI SPORGERSI PER VEDERE MEGLIO, LA GAMBA GLI IMPEDISCE DI ALZARSI, COSI' CERCA DI AGUZZARE L'UDITO.
SENTE COME UN GUAITO E CONTEMPORANEAMENTE VEDE UNA MACCHIA NERA SGATTAIOLARE TRA I CARTONI.
ERA UN BASTARDINO NERO CON UN PELO COSI' LUCIDO CHE IL SOLE DELLA MATTINA CI SI SPECCHIAVA.
RUDY PROVA A FISCHIARE E IL CANE AL SUONO DEL FISCHIO SI GIRA E VA VERSO DI LUI.
PROBABILMENTE AVEVA RICONOSCIUTO UN SUONO A LUI FAMILIARE.
COSI' RUDY COMINCIA AD ACCAREZZARE IL PELO LUCIDO E GLI TORNANO IN MENTE I TEMPI PASSATI E COSI' DECIDE DI CHIAMARE IL BASTARDINO BRILLANTINA E DI TENERLO CON SE'.

domenica 7 maggio 2017

Incontri letterari (Cristina di Belgioioso)



L'incontro letterario del 6-05-2017 ha visto protagoniste due scrittrici del secondo ottocento: Cristina Trivulzio di Belgioioso e Evelina Cattermole, meglio conosciuta come Contessa Lara,molto note ai loro tempi ma, oggi, quasi del tutto dimenticate. Tra i brani letti alla Torre, due hanno riscosso particolare interesse e li riproponiamo per un maggiore approfondimento:
Cristina di Belgioioso
Vita intima e vita nomade in Oriente 1855
Distruggo forse qualche illusione parlando con così poco rispetto degli harem. Abbiamo letto descrizioni degli harem nelle Mille e una notte e in altri racconti orientali; ci è stato detto che in questi luoghi
abitano la bellezza e gli amo      Quanto siamo lontani dal vero!
Immaginate muri anneriti e screpolati, soffitti in legno con crepe qua e là e coperti di polvere e di tele di ragno, sofà strappati e unti, cortine a brandelli, tracce di candela e di olio ovunque, lo che entravo per la prima volta in questi affascinanti ritiri, ne ero sgradevolmente colpita; ma le padrone di casa non se ne accorgevano.
La loro persona è conforme al resto. Poiché gli specchi sono molto rari in questo paese, le donne si mettono addosso a casaccio orpelli di cui non possono apprezzare l'effetto bizzarro. Appuntano molte spille di diamanti e pietre preziose su fazzoletti di cotone stampato che avvolgono intorno alla testa. Non c'è niente di meno curato dei loro capelli, e solo le grandi dame che hanno abitato nella capitale hanno dei pettini. Quanto al fard multicolore di cui fanno un uso smodato, possono regolarne la distribuzione solo aiutandosi reciprocamente con i loro consigli, e poiché le donne che abitano la stessa casa sono altrettante rivali, incoraggiano volentieri le une con le altre le più grottesche colorazioni del viso. Si mettono del vermiglio sulle labbra, del rosso sulle guance, sul naso, sulla fronte e sul mento, del bianco a casaccio e come riempitivo, del blu intorno agli occhi e sotto il naso. Ancora più strano è il modo in cui si tingono le sopracciglia. Probabilmente è stato detto loro che, per essere bello, il sopracciglio deve formare un grande arco, ed esse ne hanno concluso che l'arco sarebbe stato tanto più ammirevole, quanto più fosse stato grande, senza chiedersi se il posto di quest'arco non fosse stato irrevocabilmente determinato dalla natura. Così, destinano alle sopracciglia tutto lo spazio esistente da una tempi all'altra, e dipingono sulla fronte due archi immensi che partono dalla radice del naso e se ne vanno ciascuno dalla propria parte sino alla tempia. Ci sono belle ragazze eccentriche che preferiscono la linea diritta a quella curva, e che si tracciano una grande riga nera attraverso la fronte, ma questi sono casi rari.
a cura di Liana Mirabella