mercoledì 16 giugno 2021

A META' 700 I CIFFOLILLI da FORLI' DEL SANNIO giunsero a VILLA DE NARDIS

 

QUANDO A META' 700 I CIFFOLILLI DA FORLI' DEL SANNIO GIUNSERO A VILLA DE NARDIS  

                                                                                               ultimo  agg. 9 sett  2024

REMO PETROCELLI (Ass. Vigili del Fuoco in Congedo) RICOSTRUISCE UN'IMPORTANTE PAGINA DELLA NOSTRA STORIA LOCALE

Sprazzi di storia inediti e relative considerazioni su contrada Villa de Nardis in Vasto

di Remo Petrocelli

Un documento, testimonianza giurata a noi dal  1806, ci fornisce uno spunto di  approfondimento su di un area di Vasto  che meriterebbe più  attenzione , mi riferisco cioè a  contrada Villa de Nardis, (anticamente detta solo contrada Villa)  poco considerata dagli storici, ma popolata da operosi e geniali lavoratori pentri (appellati da Orazio come "abili contadini") , quindi importante dal punto di vista dell’economia vastese.

Il punto di partenza dell’approfondimento sono alcuni   toponimi. Per chiarezza  dividerò l’area e la strada de Nardis in due segmenti: il  primo , che parte dal lato intersezione con  via Incoronata chiamato tuttora Vallone di Cenere, (che  a quanto pare , fu molto ricco d’acqua,  se le  carte del 1820 lo chiamano Vallonone sic!)  corrispondente ora  a fosso Lebba cioè l’attuale pista ciclabile)


fig.1 Mappa redatta  dell’ agrimensore Liborio Suriani. foto cortesia Paolo Calvano VastoArchivio , circa anno 1820 .Nota: la mappa va ruotata di 90 gradi , per renderla coerente alla carta  I.G.M.  successiva

 La  seconda area,  solo citata nei documenti, già  dal Marchesani come Fonte della Villa [de Nardis], da non confondere con fonte de Nardis (Vasto Marina)!

Questa area con sorgente, Fonte della Villa, è  attualmente scomparsa dalle carte topografiche ufficiali (I.G.M. ecc.) , ma la localizzerò ccomunque attraverso  ragionamento e indizi, nella zona più alta , orograficamente parlando, cioè verso lo sbocco della strada Villa de Nardis lato SUD , in prossimità della chiesa di s. Lorenzo.


Fig.2 Carta I.G.M. moderna (l'area di cui parleremo    è  delimitata all’incirca dal poligono verde)

L’area complessiva di per sè , era molto boscosa, come si evince anche  dalla mappa d’epoca dell’ing.Dau, fig.3  ed è stata  dopo il 1750,


 

Fig 3. stralcio carta redatta dall’ingegner Dau

 

 ed è stata parzialmente oggetto  di eredità/dote della figlia  del sindaco di Vasto dott. Bucci.  Maria Cesaria  Bucci, che  sposerà il sindaco di Forlì del Sannio ( in carica  per ben 17 anni).  Trattasi  più precisamente del dott. [in legge] Mariano Tonti. La notizia era  riportata solo lacunosamente, ma utilmente  dall’Anelli.  fig 4 

Fig.4



L’Anelli infatti qui accenna  ad una coorte di  famiglie di contadini migrati da Forlì del Sannio [intorno all’anno  1750] a scopo  dissodamento, trasformazione e coltivazione dell’ area Villa de Nardis, (delle cui fatiche   godiamo ora i frutti , attraverso gli ultracentenari  ulivi della zona).


 fig6

 fig7

Anelli ,purtroppotralascia  un  qualsiasi  riferimento  ai  cognomi, a qualche stirpe, dei  seppur  umili contadini. Per fortuna almeno uno è giunto a noi dalla sola narrazione orale.  Si tratta   sicuramente dei “Ciffolilli”, o meglio a Forlì erano i Cifolelli. Dei Cifolilli di Forlì , il primo individuo di cui finora abbiamo notizie scritte, è tal Francesco Ciffolilli  forlese non illetterato, (sposato con una Panzini). Su di lui ci risulterà inizialmente un terreno acquistato in contrada Cipranneto nel 1813, un appalto per il mulino di Vasto e un incarico comunale per sistemare le strade limitrofe). ( visura catastale vedi sopra fig7 )

E' questo ramo familiare, insieme a rami di altre famiglie di compaesani,  che saranno qui individuati genericamente come " i Firlesi" . L’area vastese insediata, verrà  immortalata  anche in qualche carta comunale come “contrada dei Firlesi” . L’Anelli  disvela anche un particolare inedito  e rilevante. Questi forestieri portavano con loro  una speciale, e particolare abilità veterinaria ( fig.4). 

 A  conferma della narrazione orale, e del cognome prevalente, possiamo  però  finalmente oggi portare  alcuni indizi inequivocabili.

 In una nota del libro sul sindaco Muzi (di Spadaccini p.142) , riportante un carteggio comunale di Vasto,  c’è un elenco di professionisti vastesi  del 1859. Qui già un Ciffolilli Tommaso  ancora esercitava come maniscalco di buoi e dai riscontri ,  è insediato in Vallone di Cenere.

A ulteriore conferma  della  “valentìa dei Firlesi” possiamo dedurre che la loro fama  sia rimasta  inalterata almeno fino al 1908, “a sfidare la scienza!", visto un documento  fig. 5 in cui un empirico Ciffolilli veniva addirittura multato per professione veterinaria abusiva!

Fig.5  Il dott. Nicola D'Adamo era il veterinario di Vasto

  Con certezza, almeno i Ciffolilli,   insediatisi da noi con successo, ci hanno  regalato ben tre toponimi sulle carte I.G.M. (due tra Villa de Nardis / s. Lorenzo e una addirittura a Petacciato marina) e si sono  imparentati con praticamente tutti i confinanti storici dell’area  Villa, p. es.  i Caramanico, i Pascucci, i Del Borrello, Sce, Bosco, Suriani, Di Chiacchio ,Torino ecc, ecc. allargando poi i loro orizzonti in S.Salvo, Cupello , Monteodorisio (qui molti con variante Ciffolillo) e Petacciato (ad es.in  c.da colle Calcioni). Un  nuovo documento reperito fortunosamente,

fig.6 

aggiunge  alla coorte migratoria da Forlì, anche le famiglie Angelone,  che si insedieranno nella stessa area, ma più a Sud.

Tale Angelo Angelone, ci fornisce anche lui indirettamente  diverse  interessanti notizie:

nel 1806 egli si dichiara garzone di Giuseppe Tambelli  [senior] da ben  34 anni, di venire da Forlì e di risiedere nella masseria Tambelli in area SELVA DELL’ABATE!! (altro toponimo scomparso !!). Qui il mistero si infittisce. Chissà di quale abate si parla! Forse ha qualcosa a che fare coi templari insediatisi nell’anno 1250 in zona s. Lorenzo?  https://noivastesi.blogspot.com/2014/09/storici-confronto-ecco-le-tracce-dei.html)

 Ancora, più in avanti nello stesso documento, l’Angelone dichiara di essere in area Fonte della Villa [de Nardis]..

Ora,  incrociando  le carte sui  boschi di Sellotto e Crivella” disegnate dall’agrimensore  Dell’Arciprete nel 1807, facenti parte del cabreo Tambelli (fonte: archivio storico comunale di Vasto), e dai testi storici più noti , la famiglia Tambelli ricostruisce a proprie spese la chiesetta diruta di  San Lorenzo nel 1786  (vedi  asterisco azzurro in basso sulla carta I.G.M. fig.2) e  la loro tenuta si trova a confine con la chiesetta!

 Tutto ciò  sembra sufficiente   alla localizzazione di fonte della Villa come limitrofa alla  chiesetta antica di s.Lorenzo, quindi comunque nella parte SUD  di via villa de Nardis.


fig .7 

 

fig. 8

La fonte della Villa deve quindi parte della  stessa vena di abbondanti acque che alimentano   fonte Fico ecc. e tutte le altre sorgenti in zona s.Lorenzo già note al Marchesani  https://noivastesi.blogspot.com/2015/04/e-se-fonte-fico-ci-fosse-veramente-un.html?m=0

fig.9

L’ultima sorpresa venuta fuori dagli approfondimenti, è  che il luccicante casino d’Avalos di s. Lorenzo, fig.10, che sappiamo, dai testi, ricco di vetri specchi ecc. ed essere circondato da selve, boschi ecc. distante meno di 300 metri dalla  masseria Tambelli, ne copia la tipologia costruttiva,  in modo fortemente somigliante! Su questa singolare coincidenza e su qualsiasi ulteriore notizia e suggestione  siamo aperti alle intuizioni del lettore.

Fig.10

Auspichiamo che in futuro si svelino  ulteriori elementi da aggiungere alla storia di Villa De Nardis su cui a tutt'oggi è stato scritto poco o nulla.  A tal proposito ben vengano i contributi di altri lettori.

Remo Petrocelli   

Ass. Vigili del Fuoco in congedo del vastese. 

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