QUANDO A META' 700 I CIFFOLILLI DA FORLI' DEL SANNIO GIUNSERO A VILLA DE NARDIS
ultimo agg. 9 sett 2024
REMO PETROCELLI (Ass. Vigili del Fuoco in Congedo) RICOSTRUISCE UN'IMPORTANTE PAGINA DELLA NOSTRA STORIA LOCALE
Sprazzi di storia inediti e relative considerazioni su contrada Villa de Nardis in Vasto
di Remo Petrocelli
Un documento, testimonianza giurata a noi dal 1806, ci fornisce uno spunto di approfondimento su di un area di Vasto che meriterebbe più attenzione , mi riferisco cioè a contrada Villa de Nardis, (anticamente detta solo contrada Villa) poco considerata dagli storici, ma popolata da operosi e geniali lavoratori pentri (appellati da Orazio come "abili contadini") , quindi importante dal punto di vista dell’economia vastese.
Il punto di partenza dell’approfondimento sono alcuni toponimi. Per chiarezza dividerò l’area e la strada de Nardis in due segmenti: il primo , che parte dal lato intersezione con via Incoronata chiamato tuttora Vallone di Cenere, (che a quanto pare , fu molto ricco d’acqua, se le carte del 1820 lo chiamano Vallonone sic!) corrispondente ora a fosso Lebba cioè l’attuale pista ciclabile)
fig.1 Mappa redatta dell’ agrimensore Liborio Suriani. foto cortesia Paolo Calvano VastoArchivio , circa anno 1820 .Nota: la mappa va ruotata di 90 gradi , per renderla coerente alla carta I.G.M. successiva
La seconda area, solo citata nei documenti, già dal Marchesani come Fonte della Villa [de Nardis], da non confondere con fonte de Nardis (Vasto Marina)!
Questa area con sorgente, Fonte della Villa, è attualmente scomparsa dalle carte topografiche ufficiali (I.G.M. ecc.) , ma la localizzerò ccomunque attraverso ragionamento e indizi, nella zona più alta , orograficamente parlando, cioè verso lo sbocco della strada Villa de Nardis lato SUD , in prossimità della chiesa di s. Lorenzo.
Fig.2 Carta I.G.M. moderna (l'area di cui parleremo è delimitata all’incirca dal poligono verde) |
L’area complessiva di per sè , era molto boscosa, come si evince anche dalla mappa d’epoca dell’ing.Dau, fig.3 ed è stata dopo il 1750,
Fig 3. stralcio carta redatta dall’ingegner Dau
ed è stata parzialmente oggetto di eredità/dote della figlia del sindaco di Vasto dott. Bucci. Maria Cesaria Bucci, che
sposerà il sindaco di Forlì del Sannio ( in carica per ben 17 anni). Trattasi più precisamente del dott. [in legge] Mariano
Tonti. La notizia era riportata solo lacunosamente, ma utilmente dall’Anelli. fig 4
Fig.4
L’Anelli infatti qui accenna ad una coorte di famiglie di contadini migrati da Forlì del Sannio [intorno all’anno 1750] a scopo dissodamento, trasformazione e coltivazione dell’ area Villa de Nardis, (delle cui fatiche godiamo ora i frutti , attraverso gli ultracentenari ulivi della zona).
fig6
fig7
Anelli ,purtroppo,
tralascia un qualsiasi
riferimento ai cognomi,
a qualche stirpe, dei seppur umili contadini.
Per fortuna almeno uno è giunto a noi dalla sola narrazione orale. Si tratta sicuramente
dei “Ciffolilli”,
o meglio a Forlì erano i Cifolelli. Dei Cifolilli di Forlì , il primo individuo di cui finora abbiamo notizie scritte, è tal Francesco Ciffolilli forlese non illetterato, (sposato con una Panzini). Su di lui ci risulterà inizialmente un terreno acquistato in contrada Cipranneto nel 1813, un appalto per il mulino di Vasto e un incarico comunale per sistemare le strade limitrofe). ( visura catastale vedi sopra fig7 )
E' questo ramo familiare, insieme a rami di altre famiglie di compaesani, che saranno qui individuati genericamente come " i Firlesi" . L’area vastese insediata, verrà immortalata anche in qualche carta comunale come “contrada dei Firlesi” . L’Anelli disvela anche un particolare inedito e rilevante. Questi forestieri portavano con loro una speciale, e particolare abilità veterinaria ( fig.4).
A conferma della narrazione orale, e del cognome prevalente, possiamo però finalmente oggi portare alcuni indizi inequivocabili.
In una nota del libro sul sindaco Muzi (di Spadaccini p.142) , riportante un carteggio comunale di Vasto, c’è un elenco di professionisti vastesi del 1859. Qui già un Ciffolilli Tommaso ancora esercitava come maniscalco di buoi e dai riscontri , è insediato in Vallone di Cenere.
A ulteriore conferma della “valentìa dei Firlesi” possiamo dedurre che la loro fama sia rimasta inalterata almeno fino al 1908, “a sfidare la scienza!", visto un documento fig. 5 in cui un empirico Ciffolilli veniva addirittura multato per professione veterinaria abusiva!
Fig.5 Il dott. Nicola D'Adamo era il veterinario di Vasto |
Con certezza, almeno i Ciffolilli, insediatisi da noi con successo, ci hanno regalato ben tre toponimi sulle carte I.G.M. (due tra Villa de Nardis / s. Lorenzo e una addirittura a Petacciato marina) e si sono imparentati con praticamente tutti i confinanti storici dell’area Villa, p. es. i Caramanico, i Pascucci, i Del Borrello, Sce, Bosco, Suriani, Di Chiacchio ,Torino ecc, ecc. allargando poi i loro orizzonti in S.Salvo, Cupello , Monteodorisio (qui molti con variante Ciffolillo) e Petacciato (ad es.in c.da colle Calcioni). Un nuovo documento reperito fortunosamente,
aggiunge alla coorte migratoria da Forlì, anche le famiglie Angelone, che si insedieranno nella stessa area, ma più a Sud.
Tale Angelo Angelone, ci fornisce anche lui indirettamente diverse interessanti notizie:
nel 1806 egli si dichiara garzone di Giuseppe Tambelli [senior] da ben 34 anni, di venire da Forlì e di risiedere nella masseria Tambelli in area SELVA DELL’ABATE!! (altro toponimo scomparso !!). Qui il mistero si infittisce. Chissà di quale abate si parla! Forse ha qualcosa a che fare coi templari insediatisi nell’anno 1250 in zona s. Lorenzo? https://noivastesi.blogspot.com/2014/09/storici-confronto-ecco-le-tracce-dei.html)
Ancora, più in avanti nello stesso documento, l’Angelone dichiara di essere in area Fonte della Villa [de Nardis]..
Ora, incrociando le carte sui “boschi di Sellotto e Crivella” disegnate dall’agrimensore Dell’Arciprete nel 1807, facenti parte del cabreo Tambelli (fonte: archivio storico comunale di Vasto), e dai testi storici più noti , la famiglia Tambelli ricostruisce a proprie spese la chiesetta diruta di San Lorenzo nel 1786 (vedi asterisco azzurro in basso sulla carta I.G.M. fig.2) e la loro tenuta si trova a confine con la chiesetta!
Tutto ciò sembra sufficiente alla localizzazione di fonte della Villa come limitrofa alla chiesetta antica di s.Lorenzo, quindi comunque nella parte SUD di via villa de Nardis.
fig .7
fig. 8
La fonte della Villa deve quindi parte della stessa vena di abbondanti acque che alimentano fonte Fico ecc. e tutte le altre sorgenti in zona s.Lorenzo già note al Marchesani https://noivastesi.blogspot.com/2015/04/e-se-fonte-fico-ci-fosse-veramente-un.html?m=0
fig.9
L’ultima sorpresa venuta fuori dagli approfondimenti, è che il luccicante casino d’Avalos di s. Lorenzo, fig.10, che sappiamo, dai testi, ricco di vetri specchi ecc. ed essere circondato da selve, boschi ecc. distante meno di 300 metri dalla masseria Tambelli, ne copia la tipologia costruttiva, in modo fortemente somigliante! Su questa singolare coincidenza e su qualsiasi ulteriore notizia e suggestione siamo aperti alle intuizioni del lettore.
Fig.10
Auspichiamo che in futuro si svelino ulteriori elementi da aggiungere alla storia di Villa De Nardis su cui a tutt'oggi è stato scritto poco o nulla. A tal proposito ben vengano i contributi di altri lettori.
Remo Petrocelli
Ass. Vigili del Fuoco in congedo del vastese.
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