lunedì 10 settembre 2018

I fratelli Mariani, una scoperta della ns. associazione

di Remo Petrocelli                                   (versione aggiornata al  9  aug 2024)

Nei primi del ‘900 una moltitudine di Italiani emigrò negli Stati Uniti. Le statistiche parlano di circa 4 milioni nel periodo 1900-1920. Tra questi molti vastesi, alcuni dei quali  ebbero grande fortuna, come il caso dei fratelli Oreste e Umberto Mariani di cui siamo riusciti a ricostruire l’entusiasmante  storia.I due fratelli emigrano a causa di una serie di lutti consecutivi,  il nonno notaio Alessandro ( ha esercitato 1836-1897) . e il padre Giuseppe entrambi di Lanciano.
 ( la stirpe ha però le sue radici a Gissi in cui troviamo sulle carte un capostipite (?) Nicola nato circa nel 1683 e morto poi il 22 gen 1734 a Napoli (quartiere Avvocata),  e un dottor fisico Ermete, un ramo poi si insediò   a Paglieta e dintorni, ( cfr. ivi palazzo Mariani !) .


 

Il primo ad emigrare fu il fratello minore Umberto (Vasto 16-1-1879, Vasto 9-2-1951), che salpando da Napoli a bordo della nave a vapore Spartan Prince arriva a New York,  o meglio a Ellis Island,  il 6 maggio 1900, con in tasca 19 dollari contando sui parenti De Luca già presenti lì a New York.  Il 25 giugno 1901 lo raggiunge Giulia Zaccagnini (Vasto 30-11-1880, Vasto 11-7-1972) che sposerà l’anno successivo. (moglie e marito lavoreranno inizialmente come sarti, la  prima professione del padre di Giulia).
Il fratello maggiore Oreste (Vasto 13-3-1877, Nanuet USA 23-2-1950), arrivò a New York sei mesi dopo il fratello, in data 2 novembre del 1900. Pur essendo un esperto pasticciere ricominciò la sua carriera da apprendista. Nel 1905 mise su una sua pasticceria,  in cui collaborava la moglie come cameriera. Pasticceria che  divenendo famosissima a New York,  gli assicurò lauti guadagni.
“Quando credette giunto il momento propizio - è scritto in una pubblicazione aziendale - Umberto, si unì al fratello Oreste e con lui gettò le basi dell’attuale ditta”, la Mariani Bros.  







Probabilmente Umberto e Oreste, i nostri "Mariani Brothers", saranno stati comunque inizialmente ispirati al settore merceologico degli spiriti da un famosissimo prodotto, il “Vin Mariani" creato un loro omonimo (ma nato in Corsica). Questo prodotto, pubblicizzato in maniera martellante fin dalla fine dell’800 sui quotidiani americani, ebbe molto seguito poiché sfruttava l’effige di Papa Pio XII e una sua dichiarazione quale "tonico efficace". Si trattava sostanzialmente di una bibita alla coca in alcool, insomma un'antesignana della più fortunata Coca Cola.


Dunque nel 1910 la svolta: mettono in piedi una società di distribuzione all' ingrosso e distilleria, la "Mariani Brothers" (dei fratelli Umberto e Oreste) con sede in 506 West Broadway in cui la moglie di Oreste fa da tesoriere, Umberto è vice presidente e, contabile  lo zio materno l'ingegnere agrario Paolino (Paul) Monacelli (nato però a Lentella, di lui parleremo in una altra puntata).
Le caratteristiche innovative di questa società sono di essere multiforme, cioè di vendere/importare di tutto: dai sigari, all'olio, pasta, generi alimentari, aceto di vino rosso dalle "proprie cantine di Vasto", libri in italiano (500.000 libri a catalogo) - a questo si dedicherà più lo zio Paolino-. I fattori chiave della società sono vendita per corrispondenza (il loro catalogo fu stampato in 100.000 copie!) al pagamento in contanti, prezzi molto competitivi , buona merce importata, e ove possibile copiata e prodotta direttamente in USA.
Potremmo definirla sia una Amazon ante litteram che una sorta di patronato/società di servizi ad uso degli italiani.

Oreste infatti prende anche la qualifica di "pubblico notaio" in USA (forse anche in onore del nonno, Alessandro, come detto , notaio in Lanciano  soprannominato "Lo Succhero") e si offre per transazioni per chi ne avesse bisogno, i suoi uffici sono poi disponibili letteralmente per "chiunque abbia problemi".
Mentre Umberto farà da agente di liquori di una produzione, effettuata in loco, di una serie di prodotti italian sounding tra cui il liquore Garibaldi, la Granatina, la Menta Glaciale con menta alpina [sic!], l'Alchermes di  Firenze [sic!] insieme a moltissimi altri. Il tutto è venduto in accattivanti confezioni con bandiere italiane e sfondi alpini. Riesce perfino a brevettare alcune 'nuove tipologie' per gli Stati Uniti : ad es. il "Rhum tipo inglese", il “Liquore Cannella” e infine la "Sambuca Purissima" (1914), oltre al Ferro-china Marion, prodotto brevettato in USA nel settore medicinale sin dal 1908!
I grossi quantitativi di vino gli arrivano via treno dall'assolata California dalle cantine dell'  amico italiano Francis Passalacqua, un entusiasta produttore di un’uva  battezzata barberone - marchio che  anche costui  tenta  di registrare.
I due fratelli, sempre orgogliosi delle loro origini, nel gennaio 1915, avuta notizia del rovinoso terremoto di Avezzano, avviano una grande sottoscrizione attraverso il New York Herald, tra la comunità degli abruzzesi in USA. Lo zio Paul Monacelli,  porta con sé una solidissima istruzione (è ingegnere agrario, e vezzo per il giornalismo: lo zio materno Francesco Paolo Angelini ha una tipografia ad Avezzano , e tra i parenti Monacelli di Vasto ha un famoso Emilio  direttore del periodico Istonio!).  Nel tragico evento Paolo collaborerà anche con un paginone di appello su un giormale USA,  disegnando  di suo pugno perfino una mappa  dell'Abruzzo, evidenziando l'epicentro e le varie distanze dagli altri centri più noti.  La raccolta fondi avverrà nella solita sede aziendale, mentre Umberto da Napoli verrà sollecitato attraverso un cablogramma a recarsi sul posto, ad Avezzano, per stilare le liste del necessario. Bisogna riconoscere in questa mobilitazione anche una bella operazione mediatica!
Nel 1919 Oreste possiede  anche la Bruni liquor co. ove è  presidente, con vice pres. Tommasi Bruni, e segretario Nicholas Cascioli nato a Lanciano ,(per la sua storia https://vvfcongedo.blogspot.com/2019/10/nicholas-cascioli-un-artista-vastese.html)  con  capitale 5000$ , (Nicolas registrerà poi nel '30  una propria società di caffè la Q Brands products co. )
L’azienda subì una battuta di arresto nel 1920 quando il “proibizionismo” diverrà effettivo negli USA. La città di New York si chiuse in una sorta di dogana e la comunità italiana fu messa sotto stretta osservazione.
I Mariani a quel punto avendo comunque già accantonato un bel gruzzolo, con la Mariani Bros Inc.  riescono in un operazione di aumento di capitale azionario da 15.000 a 100.000 dollari (distribuendo  azioni di taglio più piccolo). Sono però costretti a una sorta di accantonamento del "materiale alcolico", e comunque ad una forma di diversificazione, come evidenziato dalle successive operazioni finanziarie rispettivamente in Italia e in USA, sebbene a causa della borsa nera, il business degli alcolici diventasse un sottobosco sempre più attraente. Infatti il prezzo degli alcolici decuplicò e prese molto piede la moda dei night clubs.
Le prospettive sui liquori, come detto, erano cambiate,  così Umberto che seguiva il comparto degli alcolici nel 1922 decide di rientrare in Italia.
Oreste si trasferisce con la moglie a Pearl River, una periferia rurale, poi semi industriale di New York. Qui acquista una dismessa struttura di una protoindustria farmaceutico/alimentare, la Lederle Laboratories presente in zona dal 1906, insieme a diversi terreni contigui.  Trasforma così questo grosso ex  magazzino in un locale pubblico il Paradise Inn poi ribattezzato Silver Pheasant Inn (ma tuttora esistente!). L'area sembra avere ottime prospettive di sviluppo (e le avrà, almeno tre volte quelle del resto degli Stati Uniti!). Malgrado le ottime premesse il 21 luglio 1922 Oreste, pronto ad una gita in Italia) subisce invece una rapina nel suddetto locale e nel drammatico evento resteranno feriti lui e il figlio sedicenne Joseph. Dopo l'esperienza negativa, il locale fu ceduto ad altri.
Ma Oreste prosegue col suo ottimo fiuto. Questa volta l'intuizione fu di non cedere l'area retrostante (poi in proprietà della moglie) consistente in diversi ettari coltivati a vite per vino bianco, insieme a un'altra casa adiacente. Ha comunque accantonato, in attesa di tempi migliori, nelle relative cantine un'ingentissima quantità di bottiglie di vino e spumante (rivalutatosi in circa 250.000 dollari a causa del  proibizionismo,  ciò ha qualche legame economico con quanto lamentato da  un cugino lancianese di cui parleremo in "Mariani 3).
La Mariani Bros si concentra ora sull'import/export alimentare che continua a svilupparsi alla grande. I prodotti italiani come l'olio d'oliva e le "salsine di puro pomodoro" importate dal porto di Napoli (1926), che egli come membro della Camera di Commercio italiana di New York (dal 1920) distribuisce ora in tutti gli Stati Uniti. Il fratello Umberto, da parte sua,  dall'Italia si occuperà della logistica relativa.
II proibizionismo terminerà nel 1933 e nel gennaio 1934 subito l'azienda riavrà la licenza come distillatore di vini. Un figlio di Oreste, Nicholas possiede ora un terreno di 2,5 ettari a fianco di quello della madre che di ettari ne possiede 22. 
Nel 1941 Oreste noleggia assieme alla moglie Filomena un suo impianto di produzione di vini e spumanti consistente in 3 capannoni e apparecchiature varie  alla New York Wine corporation di Benjamin Kobre. Il terzo figlio, Hector, diverrà una stella dello sport per la sua robusta corporatura ,allenatore, laureato , imprenditore  e ufficiale dell' esercito USA.
Da segnalare che nell'ultima parte della sua vita, Oreste insieme ai figli ha poi concluso moltissime operazioni immobiliari con compravendita di diversi edifici,  appartamenti e terreni nell’area dell'interland di New York e per finire  anche in California.
Degne di nota sono anche le operazioni portate avanti dal fratello Umberto Mariani dopo il suo rientro a Vasto nel 1922.

Qui specularmente al modus operandi del fratello maggiore Oreste in USA, avvia diverse importanti acquisizioni immobiliari e operazioni mediatiche a Vasto.
La più importante è quella sul palazzo Aragona con tutta l'area di terreni circostante (in sostanza rileva  questa proprietà d'Avalos rimasta in eredità a Quarto di Belgioioso). Si percepisce qui il ruolo di intermediazione del cognato di Umberto, (Zaccagnini sindaco di Vasto nel 1919), nella trattativa col Quarto.
 Il 30 maggio 1922 Umberto e signora riconsacrano la annessa cappella della Madonna di Costantinopoli. A gennaio  1924 suscita ammirazione il presepe della "sua" cappella.(N.b. anche la devozione cristiana fa parte dell'eredità familiare, infatti il fratello del nonno notaio, di nome Carlo, era  sacerdote).
A partire dal 1929 Umberto partecipa assiduamente a varie altre operazioni di beneficenza come la Befana Fascista (1930), il fondo per la costituzione della banda musicale cittadina  e molto spesso è sodale ai poveri del convento di S.Onofrio (situato proprio al confine Ovest dei suoi vasti terreni). Ad esso devolverà denaro e offerte in vino, regalerà inoltre uva in occasione della festa dell'uva vastese. Interessante anche l'iniziativa di messa a disposizione gratuita della breccia ricavata dalla neo ereditata Neviera, al fine di ricoprire interamente i viali della costruenda villa comunale (1930, motore di tutto il progetto è il visionario ( figlio del noto spadaccino e professore vastese), Francesco Pomponio detto Ciccio , anche lui ex emigrante USA rientrato in patria).
Umberto Mariani è poi socio del Circolo promotore dello Stadio e benefattore del museo civico. Nel 1932 dona un terreno di circa 2000 metri quadri ricadente nell'area del costruendo stadio Aragona (l'area donata sarà pari a   1/10 di tutto il progetto). Nel 1935 affitta al Comune un locale per l'ufficio catastale (verosimilmente in Palazzo D'Avalos). Nel 1949 permuta un suo terreno con un altro comunale. Ci risulta anche l'acquisto di una villa in zona San Nicola alla Meta (loc. Torricella).
 
Le notizie qui fornite, attingono in maggior parte dalla pubblicazione aziendale “Il Libro d’Oro – Guida degl’Italiani in America” della Mariani Bros. (1914),  da articoli di giornali americani e fonti archivistiche locali, e sono parte integrante del mio testo inedito su Quarto di Belgioioso e Ortensia d’Avalos in fase di elaborazione.
Spero che altri dettagli vengano forniti da famiglie e ricercatori locali. Restiamo in fiduciosa attesa.
Nel caso abbiate ulteriori notizie, aneddoti e quant’altro sui fratelli Mariani, vi preghiamo di contattarci su facebook o via email  remope chiocciola   yahoo.com
 
  La narrazione  prosegue qui

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