Nei primi del ‘900 una moltitudine di Italiani emigrò negli
Stati Uniti. Le statistiche parlano di circa 4 milioni nel periodo 1900-1920.
Tra questi molti vastesi, alcuni dei quali
ebbero grande fortuna, come il caso dei fratelli Oreste e Umberto
Mariani di cui siamo riusciti a ricostruire l’entusiasmante storia.I due fratelli emigrano a causa di una serie di lutti consecutivi, il nonno notaio Alessandro ( ha esercitato 1836-1897) . e il padre Giuseppe entrambi di Lanciano.
( la stirpe ha però le sue radici a Gissi in cui troviamo sulle carte un capostipite (?) Nicola nato circa nel 1683 e morto poi il 22 gen 1734 a Napoli (quartiere Avvocata), e un dottor fisico Ermete, un ramo poi si insediò a Paglieta e dintorni, ( cfr. ivi palazzo Mariani !) .
Il primo ad emigrare fu il fratello minore Umberto (Vasto
16-1-1879, Vasto 9-2-1951), che salpando da Napoli a bordo della nave a vapore
Spartan Prince arriva a New York, o
meglio a Ellis Island, il 6 maggio 1900,
con in tasca 19 dollari contando sui parenti De Luca già presenti lì a New York. Il 25 giugno
1901 lo raggiunge Giulia Zaccagnini (Vasto 30-11-1880, Vasto 11-7-1972) che
sposerà l’anno successivo. (moglie e marito lavoreranno inizialmente come sarti, la prima professione del padre di Giulia).
Il fratello maggiore Oreste (Vasto 13-3-1877, Nanuet USA
23-2-1950), arrivò a New York sei mesi dopo il fratello, in data 2 novembre del 1900. Pur
essendo un esperto pasticciere ricominciò la sua carriera da apprendista. Nel
1905 mise su una sua pasticceria, in cui
collaborava la moglie come cameriera. Pasticceria che divenendo famosissima a
New York, gli assicurò lauti guadagni.
“Quando credette giunto il momento propizio - è scritto in
una pubblicazione aziendale - Umberto, si unì al fratello Oreste e
con lui gettò le basi dell’attuale ditta”, la Mariani Bros.
Probabilmente Umberto e Oreste, i nostri "Mariani
Brothers", saranno stati comunque inizialmente ispirati al settore
merceologico degli spiriti da un famosissimo prodotto, il “Vin Mariani"
creato un loro omonimo (ma nato in Corsica). Questo prodotto, pubblicizzato in
maniera martellante fin dalla fine dell’800 sui quotidiani americani, ebbe molto seguito
poiché sfruttava l’effige di Papa Pio XII e una sua dichiarazione quale
"tonico efficace". Si trattava sostanzialmente di una bibita alla
coca in alcool, insomma un'antesignana della più fortunata Coca Cola.
Dunque nel 1910 la svolta: mettono in piedi una società di
distribuzione all' ingrosso e distilleria, la "Mariani Brothers" (dei
fratelli Umberto e Oreste) con sede in 506 West Broadway in cui la moglie di
Oreste fa da tesoriere, Umberto è vice presidente e, contabile lo zio materno l'ingegnere agrario Paolino (Paul) Monacelli (nato però a Lentella, di lui parleremo in una altra puntata).
Le caratteristiche innovative di questa società sono di
essere multiforme, cioè di vendere/importare di tutto: dai sigari, all'olio,
pasta, generi alimentari, aceto di vino rosso dalle "proprie cantine di
Vasto", libri in italiano (500.000 libri a catalogo) - a questo si
dedicherà più lo zio Paolino-. I fattori chiave della società sono vendita per
corrispondenza (il loro catalogo fu stampato in 100.000 copie!) al pagamento in
contanti, prezzi molto competitivi , buona merce importata, e ove possibile
copiata e prodotta direttamente in USA.
Potremmo definirla sia una Amazon ante litteram che una
sorta di patronato/società di servizi ad uso degli italiani.
Oreste infatti prende anche la qualifica di "pubblico notaio" in USA (forse anche in onore del nonno, Alessandro, come detto , notaio in Lanciano soprannominato "Lo Succhero") e si offre per transazioni per chi ne avesse bisogno, i suoi uffici sono poi disponibili letteralmente per "chiunque abbia problemi".
Mentre Umberto farà da agente di liquori di una produzione,
effettuata in loco, di una serie di prodotti italian sounding
tra cui il liquore Garibaldi, la Granatina, la Menta Glaciale con menta alpina
[sic!], l'Alchermes di Firenze [sic!]
insieme a moltissimi altri. Il tutto è venduto in accattivanti confezioni con
bandiere italiane e sfondi alpini. Riesce perfino a brevettare alcune 'nuove
tipologie' per gli Stati Uniti : ad es. il "Rhum tipo inglese", il
“Liquore Cannella” e infine la "Sambuca Purissima" (1914), oltre al Ferro-china
Marion, prodotto brevettato in USA nel settore medicinale sin dal 1908!
I grossi quantitativi di vino gli arrivano via treno dall'assolata
California dalle cantine dell' amico italiano Francis Passalacqua, un entusiasta
produttore di un’uva battezzata barberone - marchio che anche costui tenta di registrare.
I due fratelli, sempre orgogliosi delle loro origini, nel
gennaio 1915, avuta notizia del rovinoso terremoto di Avezzano, avviano una
grande sottoscrizione attraverso il New York Herald, tra la comunità degli
abruzzesi in USA. Lo zio Paul Monacelli, porta con sé una solidissima istruzione (è ingegnere agrario, e vezzo per il giornalismo: lo zio materno Francesco Paolo Angelini ha una tipografia ad Avezzano , e tra i parenti Monacelli di Vasto ha
un famoso Emilio direttore del periodico Istonio!). Nel tragico evento Paolo collaborerà anche con un paginone di appello su un giormale USA,
disegnando di suo pugno perfino una mappa dell'Abruzzo, evidenziando
l'epicentro e le varie distanze dagli altri centri più noti. La raccolta fondi avverrà nella solita sede
aziendale, mentre Umberto da Napoli verrà sollecitato attraverso un cablogramma
a recarsi sul posto, ad Avezzano, per stilare le liste del necessario. Bisogna
riconoscere in questa mobilitazione anche una bella operazione mediatica!
Nel 1919 Oreste possiede anche la Bruni liquor co. ove è presidente, con vice pres. Tommasi Bruni, e segretario Nicholas Cascioli nato a Lanciano ,(per la sua storia https://vvfcongedo.blogspot.com/2019/10/nicholas-cascioli-un-artista-vastese.html) con capitale 5000$ , (Nicolas registrerà poi nel '30 una propria società di caffè la Q Brands products co. )
Nel 1919 Oreste possiede anche la Bruni liquor co. ove è presidente, con vice pres. Tommasi Bruni, e segretario Nicholas Cascioli nato a Lanciano ,(per la sua storia https://vvfcongedo.blogspot.com/2019/10/nicholas-cascioli-un-artista-vastese.html) con capitale 5000$ , (Nicolas registrerà poi nel '30 una propria società di caffè la Q Brands products co. )
L’azienda subì una battuta di arresto nel 1920 quando il
“proibizionismo” diverrà effettivo negli USA. La città di New York si chiuse in
una sorta di dogana e la comunità italiana fu messa sotto stretta osservazione.
I Mariani a quel punto avendo comunque già accantonato un
bel gruzzolo, con la Mariani Bros Inc. riescono in un operazione di aumento di capitale azionario da 15.000
a 100.000 dollari (distribuendo azioni di taglio più piccolo). Sono però costretti a una sorta di
accantonamento del "materiale alcolico", e comunque ad una forma di
diversificazione, come evidenziato dalle successive operazioni finanziarie
rispettivamente in Italia e in USA, sebbene a causa della borsa nera, il
business degli alcolici diventasse un sottobosco sempre più attraente. Infatti il prezzo
degli alcolici decuplicò e prese molto piede la moda dei night clubs.
Le prospettive sui liquori, come detto, erano cambiate, così Umberto che seguiva il comparto degli
alcolici nel 1922 decide di rientrare in Italia.
Oreste si trasferisce con la moglie a Pearl River, una periferia
rurale, poi semi industriale di New York. Qui acquista una dismessa struttura
di una protoindustria farmaceutico/alimentare, la Lederle Laboratories
presente in zona dal 1906, insieme a diversi terreni contigui. Trasforma così questo grosso ex magazzino in un locale pubblico il Paradise Inn poi ribattezzato Silver Pheasant Inn (ma tuttora esistente!).
L'area sembra avere ottime prospettive di sviluppo (e le avrà, almeno tre volte quelle del resto degli Stati Uniti!). Malgrado le ottime
premesse il 21 luglio 1922 Oreste, pronto ad una gita in Italia) subisce invece una rapina nel suddetto locale e nel
drammatico evento resteranno feriti lui e il figlio sedicenne Joseph. Dopo
l'esperienza negativa, il locale fu ceduto ad altri.
Ma Oreste prosegue col suo ottimo fiuto. Questa volta
l'intuizione fu di non cedere l'area retrostante (poi in proprietà della
moglie) consistente in diversi ettari coltivati a vite per vino bianco, insieme
a un'altra casa adiacente. Ha comunque accantonato, in attesa di tempi migliori, nelle
relative cantine un'ingentissima quantità di bottiglie di vino e spumante (rivalutatosi in circa 250.000 dollari a causa del proibizionismo, ciò ha qualche legame economico con quanto lamentato da un cugino lancianese di cui parleremo in "Mariani 3).
La
Mariani Bros si concentra ora sull'import/export
alimentare che continua a svilupparsi alla grande. I prodotti italiani come
l'olio d'oliva e le "salsine di puro pomodoro" importate dal porto di
Napoli (1926), che egli come membro della Camera di Commercio italiana di New
York (dal 1920) distribuisce ora in tutti gli Stati Uniti. Il fratello Umberto,
da parte sua, dall'Italia si occuperà
della logistica relativa.
II proibizionismo terminerà nel 1933 e nel gennaio 1934
subito l'azienda riavrà la licenza come distillatore di vini. Un figlio
di Oreste, Nicholas possiede ora un terreno di 2,5 ettari a fianco di quello della madre che
di ettari ne possiede 22.
Nel 1941 Oreste noleggia assieme alla moglie Filomena un suo
impianto di produzione di vini e spumanti consistente in 3 capannoni e apparecchiature varie alla New York Wine corporation di Benjamin Kobre. Il terzo figlio, Hector, diverrà una stella dello sport per la sua robusta corporatura ,allenatore, laureato , imprenditore e ufficiale dell' esercito USA.
Da segnalare che nell'ultima parte della sua vita, Oreste insieme ai figli ha poi concluso moltissime operazioni immobiliari con compravendita di diversi edifici,
appartamenti e terreni nell’area dell'interland di New York e per finire anche in California.
Degne di nota sono anche le operazioni portate avanti dal
fratello Umberto Mariani dopo il suo rientro a Vasto nel 1922.
Qui specularmente al modus operandi del fratello maggiore
Oreste in USA, avvia diverse importanti acquisizioni immobiliari e operazioni
mediatiche a Vasto.
La più importante è quella sul palazzo Aragona con tutta
l'area di terreni circostante (in sostanza rileva questa proprietà d'Avalos
rimasta in eredità a Quarto di Belgioioso). Si percepisce qui il ruolo di intermediazione
del cognato di Umberto, (Zaccagnini sindaco di Vasto nel 1919), nella trattativa col
Quarto.
Il 30 maggio 1922
Umberto e signora riconsacrano la annessa cappella della Madonna di Costantinopoli. A
gennaio 1924 suscita ammirazione il
presepe della "sua" cappella.(N.b. anche la devozione cristiana fa parte dell'eredità familiare, infatti il fratello del nonno notaio, di nome Carlo, era sacerdote).
A partire dal 1929 Umberto partecipa assiduamente a varie altre
operazioni di beneficenza come la Befana Fascista (1930), il fondo per la
costituzione della banda musicale cittadina
e molto spesso è sodale ai poveri del convento di S.Onofrio (situato
proprio al confine Ovest dei suoi vasti terreni). Ad esso devolverà denaro e
offerte in vino, regalerà inoltre uva in occasione della festa dell'uva
vastese. Interessante anche l'iniziativa di messa a disposizione gratuita della
breccia ricavata dalla neo ereditata Neviera, al fine di ricoprire interamente
i viali della costruenda villa comunale (1930, motore di tutto il progetto è
il visionario ( figlio del noto spadaccino e professore vastese), Francesco Pomponio detto Ciccio , anche lui ex emigrante USA rientrato in
patria).
Umberto Mariani è poi socio del Circolo promotore dello
Stadio e benefattore del museo civico. Nel 1932 dona un terreno di circa 2000 metri quadri ricadente nell'area
del costruendo stadio Aragona (l'area donata sarà pari a 1/10 di tutto il progetto). Nel 1935 affitta
al Comune un locale per l'ufficio catastale (verosimilmente in Palazzo
D'Avalos). Nel 1949 permuta un suo terreno con un altro comunale. Ci risulta
anche l'acquisto di una villa in zona San Nicola alla Meta (loc. Torricella).
Le notizie qui fornite, attingono in maggior parte dalla
pubblicazione aziendale “Il Libro d’Oro – Guida degl’Italiani in America” della
Mariani Bros. (1914), da articoli di giornali
americani e fonti archivistiche locali, e sono parte integrante del mio testo
inedito su Quarto di Belgioioso e Ortensia d’Avalos in fase di
elaborazione.
Spero che altri dettagli vengano forniti da famiglie e
ricercatori locali. Restiamo in fiduciosa attesa.
Nel caso abbiate ulteriori notizie, aneddoti e quant’altro sui fratelli Mariani, vi preghiamo di
contattarci su facebook o via email remope chiocciola yahoo.com
La narrazione prosegue qui
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